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……  IL FASCINO DI GIRGENTI
    Il ridente centro  spicca su una sorta di promontorio-penisola del lago Salto, 800 mt. s.l.m. ed è immerso nel verde lussureggiante dell’ incontaminata Valle del Cicolano (Vallis Aequicolorum)
Così si presenta Girgenti agli occhi dei visitatori affascinati dalla particolarità  che si caratterizza per il suggestivo panorama  che da ogni angolo del paese si può scorgere. Di sicuro effetto sono gli scorci che offre la strada centrale, con aperture incantevoli che si spalancano  sia a destra che a sinistra sul lago e proprio  qui è possibile ammirare, con un’ atmosfera dolce e serena, il più bello scenario che la natura ha potuto creare: l’osservazione  trova spazio nel tempo e porta la mente  a fare un salto indietro nei secoli passati.
Palazzo Iacobelli, posizionato all’ingresso del paese, accoglie i visitatori come se volesse rendere loro omaggio. L’imponente struttura riattata la prima volta all’inizio del 900 (un secondo intervento di ristrutturazione è stato effettuato nel mese di Luglio dell'anno 2003) divide in due tronconi il paese, la parte bassa e quella alta e, partendo dalla piazza principale,  una strada ondulata va su irta irta fino a raggiungere il “belvedere” rilevando quadri panoramici di rara bellezza: uno scenario incantevole da mozzafiato.


La facciata del palazzo mostra ai lati due lesene che richiamano l’ordine Ionico. Particolarità hanno  gli stucchi degli  stipiti delle finestre, la trabeazione con i suoi fregi e i capitelli.
Ci si arriva percorrendo  la strada comunale  che da quella provinciale si snoda tortuosa per circa 3 Km. fino ad arrivare a Largo Iacobelli per poi proseguire nella  parte alta su cui domina  imponente la fortezza, unica rimasta, del castello medievale; la stessa offre echi di un affascinante passato.
Il borgo ha origini antichissime, di sicuro le invasioni Saracene si sono estese fin quassù e ne  hanno originato il nome, ciò è avvalorato dal fatto che il nome Girgenti   è presente in Libia, Malta, e in Sicilia dall’età medievale con  Agrigento.
Chi ha fondato il piccolo borgo? Sembrerebbe che a seguito della feroce repressione di Guglielmo 1°nel 1154,
villani e vassalli abbandonarono le campagne dell’allora Agrakas  per sfuggire al massacro spingendosi fino nella terra dell’alto Lazio e vi si stabilirono dando vita ad una nuova comunità. Nasce spontanea però la domanda, perché si sono spinti  nell'alto Lazio e proprio qui a Girgenti?  Al di là di tutto ciò è intuibile  che qualcuno  li attendeva: qualche  residuo dell'invasioni arabe.  Essi fondarono la nuova Girgenti portandosi dietro un ricco bagaglio di cultura e tradizioni che oggi i Girgentani conservano gelosamente.
Il paese è stato per lunghi anni dominio feudale della famiglia  degli Orsini prima, dei Savelli  e del contado dei Mareri poi. Visto da ovest verso est è disteso a ferro di cavallo, allungato sopra il crinale che sovrasta il lago e non a caso proprio così è disteso Agrigento: la somiglianza schietta che accomuna i due centri non lascia alcun dubbio.
La sua storia antica  è racchiusa intorno alle rovine del castello medievale.
La chiesa parrocchiale, posta a fianco della rocca,  è dedicata al patrono S. Sisto e domina imponente su tutta la valle del Cicolano. Il campanile, crollato a seguito dell'evento sismico del 1914, è stato ricostruito però non com'era prima: tutto un po’ arrangiato. Raccolta intorno alle rovine della fortezza, è  stata restaurata negli anni 80.  All’inizio della scalinata sono presenti due grandi colonne monolitiche di pietra serena,  una  fregiata con le chiavi vaticane l’altra con lo stemma del Regno di Napoli, testimonianza questa che il borgo è stato limite di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle due Sicilie. Al centro del portale lo stipite centrale di pietra calcarea interrotto dal fregio Saraceno:  l'ascia che incita alla violenza.   
La fortezza in tempi lontani si presentava con  un raggio molto più ampio:  via Capo Colle  era interrotta da un portone enorme che apriva al mattino e alla sera, al  rincaso  dei girgentani.
Nella parte bassa del paese si trova la chiesa di S.Maria edificata agli inizi del 1800 per volontà della nobile famiglia Iacobelli; ristrutturata successivamente agli inizi del novecento si presenta  barocca nei bassorilievi in legno con particolari fregi sull'altare. Aperta al culto solo nel mese mariano e nei giorni dei festeggiamenti in onore di S. Sisto.
Il Santo patrono Sisto 2°. - di origine greca -,  fu eletto papa il 30 Agosto 257 D.C. Molte opere vengono attribuite al Santo Padre.
Operò per la riappacificazione tra la chiesa di Cartagine e quella di Roma, venute in conflitto  sulla necessità di ribattezzare gli eretici che facevano rientro nella Chiesa. Durante la persecuzione di Valeriano, il 6 Agosto del 258 venne catturato mentre celebrava la S. Messa nelle catacombe di S. Callisto e qui decapitato insieme a quattro diaconi. E’ sepolto nelle stesse catacombe il  "sacerdote buono e pacifico", definito così  da S. Cipriano. E' certamente uno dei martiri più illustri  del periodo, il martire per eccellenza.
Non a caso i festeggiamenti, una volta, si svolgevano il 6 Agosto giorno del suo martirio con  rito breve e il 30 Agosto giorno dell'ordinamento a Papa con rito solenne. La scelta del santo a cui votarsi a Girgenti fu fatta per i grandi meriti e la generosità del sacerdote prima e del Papa poi.  Gli esuli agrigentini, oggi Girgentani,  l'hanno scelto straniero, ellenico, il Santo buono che venne non da molto lontano.  







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